Originaria dell’Asia, la pianta del gelso appartiene alla famiglia delle moracee. Anticamente questa pianta era presente nelle campagne, poiché ombrosa e perfetta per delimitare le proprietà.

Oltre a ciò, il gelso era fonte di nutrimento per i bachi da seta, ghiotti delle sue foglie. Oggi non sono rimaste tantissime piante di gelso, ma chi ne possiede una deve sapere esattamente come potarla per ottenere frutti gustosi, ottimi anche per preparare squisite marmellate.

Ecco come e quando eseguire la potatura gelso.

Quando potare il gelso

Il periodo di potatura del gelso ideale è prima della ripresa vegetativa primaverile. Nello specifico, però, bisogna evitare l’eccessivo gelo dei mesi molto freddi. Per questo, si consiglia di effettuare la potatura del gelso in tardo autunno, oppure verso la metà di febbraio. Si raccomanda, per evitare il caldo eccessivo, di non potare il gelso in estate.

Come potare il gelso 

In Italia sono diffusi due tipi di gelso, quello bianco e quello nero.

Ecco le differenze:

• Il gelso bianco (Morus alba) viene impiegato nei gelseti per allevare i bachi da seta. Dopo una larga diffusione, la sua coltivazione si è ridotta con l’avvento delle fibre sintetiche;
• Il gelso nero (Morus nigra) viene impiegato nell’industria alimentare per produrre succhi, confetture, marmellate, gelatine e grappe.

In entrambe le specie, la potatura va eseguita allo stesso modo e nei periodi visti sopra. A variare è lo scopo con cui si alleva la pianta: va privilegiata la parte vegetativa, se servono le foglie per i bachi, mentre si ridimensiona la chioma se serve per scopi ornamentali.

Se invece interessano i frutti, bisogna potare il gelso in modo da creare equilibrio fra la produzione e la vegetazione.

Potatura di formazione del gelso

Nella potatura di formazione del gelso, bisogna cercare di seguire il portamento naturale della pianta, in modo da creare una chioma a vaso. Si può partire dal seme, oppure si possono acquistare piante di 3 o 4 anni in vivaio, così sono più facili da mantenere.

Dopo aver messo a dimora i giovani alberi, è necessario selezionare le 3 o 4 branche principali, togliendo quelle in eccesso nella parte bassa del tronco. Successivamente, bisogna provvedere al taglio dei prolungamenti che tendono verso l’alto ed accorciare i rami di alto vigore, facendo sempre in modo che la chioma mantenga un aspetto pieno e sferico.

Potatura di produzione del gelso

Nella potatura chiamata "di produzione" i rami da potare sono quelli che competono con altri, ma anche rami secchi o malati. Gli interventi sono davvero ridotti, poiché il gelso non richiede particolari accortezze e non tende ad avere alternanze di produzione tra un anno e l’altro, come accade con altri alberi fruttiferi. 

I frutti compaiono sui rami dell’anno in corso, quindi bisogna intervenire nel taglio con scopo di rinnovo, eliminando rami che hanno già prodotto frutti. Nel caso vi siano rami secondari di grosso diametro, per evitare che possano prendere il sopravvento, vanno potati con un seghetto.

La parte centrale della chioma va svuotata per consentire una crescita più aerata ed equilibrata, in modo da distribuire la vegetazione in modo uniforme.

Inoltre, si consiglia di togliere i prolungamenti che tendono verso l’alto, per evitare di farli arrivare ad altezze vertiginose. Per mantenere la produzione verso le parti alte, si possono fare dei tagli di raccorciamento, che faranno nascere nuovi rami e quindi nuovi frutti.

Potatura a verde del gelso

La potatura a verde del gelso non è prevista, poiché gli interventi di taglio vanno eseguiti quando diminuisce l’attività vitale della pianta. Per di più, è importante sottolineare quanto la potatura fuori stagione, come per esempio in estate, possa rivelarsi per il gelso molto stressante a causa della forte fuoriuscita di linfa. Così facendo, si potrebbe esporre la pianta a pericoli e potrebbe contrarre pericolose malattie.