Il cipresso comune, detto anche italico, è un albero ornamentale tipico dell'area mediterranea. È molto frequente trovare siepi di cipressi o alberi singoli nei nostri giardini di casa, sono utili per delimitarne i confini e per riparare dal vento.
Lo si trova dal livello del mare fino agli 800 metri circa, è un albero molto resistente, sia ai climi caldi che ai più rigidi invernali e sopporta bene l'inquinamento dell'aria.
Com'è risaputo, questo albero può raggiungere altezze molto elevate, che superano anche i 50 metri. Per questo la potatura del cipresso è necessaria, non solo per alleggerire il carico dei rami, ma soprattutto per mantenere la sua struttura semplice e una dimensione pratica da curare.
Inoltre, c'è da considerare che il cipresso è una pianta molto longeva. Può vivere centinaia di anni quindi, sebbene non sia un albero che richiede particolari attenzioni, è doveroso controllarne la crescita nel tempo.
Come potare un cipresso: gli strumenti da avere
Il cipresso è un albero molto forte, dalla corteccia compatta di colore bruno-grigiastro. Come le sue radici crescono in profondità nel terreno e non in larghezza, così la sua chioma si sviluppa in altezza conferendogli la tipica forma conica, dalla punta affusolata e dalla base più folta e ampia.
Il cipresso predilige i luoghi molto luminosi, ama la luce e il caldo, sopportando temperature superiori ai 45°C. In estate, il calore che lo colpisce lo fa profumare di cedro.
Non ha bisogno di grandi quantità d'acqua e non teme la siccità o i terreni argillosi. Si accontenta dell'acqua piovana purché non ristagni alla base. Il terreno ideale è infatti ben drenato e ricco anche se il cipresso vive ugualmente bene anche in terreni poveri e dal ph acido o basico.
Solo per le piante giovani o appena piantate è necessario annaffiarle un paio di volte a settimana per i primi 2 o 3 mesi e una concimazione invernale di letame maturo o compost.
Ci sono modi diversi per potare il cipresso, in base alla tipologia di albero e alle sue dimensioni. Per una cura casalinga i passaggi principali sono questi:
- tagliare punta cipresso: si parte dall'alto della pianta, concentrando lo sforzo della potatura alla cima per mantenere la forma piramidale, più snella all'apice;
- eliminare rami secchi: rimuovere i rami in cattive condizioni o malati permette di notare da subito le zone su cui intervenire;
- alleggerire il carico: la parte centrale e la base del tronco, sono le più ricche di ramificazioni e vanno potate per alleggerire la pianta e mantenerla flessibile;
- sfoltire la base: per far respirare la parte più bassa e più fitta della pianta, permettere alla luce di filtrare fino alle prime radici.
Gli strumenti necessari per una potatura efficace e in sicurezza sono:
- un telo, da adagiare alla base dell'albero così che i rami recisi siano più facilmente raccolti e trasportati;
- delle cesoie per le piante più piccole o una sega (o un tagliasiepe) per gli alberi più alti;
- un scala allungabile;
- degli occhiali protettivi o una visiera;
- un caschetto nel caso di grandi dimensioni.
È importante che gli strumenti che si usano siano ben affilati e disinfettati, per incidere il legno con precisione e senza il pericolo di veicolare eventuali dannosi batteri.
Quando potare cipresso: una volta all'anno alla fine dell'inverno
È sufficiente potare il cipresso una o due volte l'anno. Il periodo migliore per le potature va dalla fine dell'inverno alla primavera.
In altri momenti dell'anno la potatura è strettamente legata al mantenimento della salute e della struttura dell'albero.
Se la pianta è piuttosto anziana, è utile prevedere una potatura invernale capace di stimolare la crescita di nuovi germogli, ringiovanendo i rami durante la fioritura primaverile.